Sacrificare un animale non è crudele?
“Perché Dio nell’Antico Testamento ha ordinato di sacrificare gli animali? Non è crudele e obsoleto?”
A molti oggi, soprattutto indù, i sacrifici animali sembrano troppo crudeli e irragionevoli per far parte degli insegnamenti di Dio. Prima di spiegarlo, ricordati di due cose:
- I seguaci di Gesù non hanno insegnato a sacrificare gli animali e non c’è nemmeno testimonianza che Gesù lo abbia insegnato.
- Prima che Dio iniziasse a rivelare le prime Scritture, sacrificare era una pratica comune in quasi ogni cultura. Questo dovrebbe farci capire che dietro a questa pratica così comune c’è qualcosa di veramente significativo.
Quando Dio ha cominciato a riverlarSi attraverso la Tawrat, Si è rivelato usando delle metafore e il linguaggio umani esistenti: Dio è “Re”, Dio è “Giudice”, il peccato è una “malattia”, etc.
Abbiamo dimenticato che qualunque cosa Dio comunichi all’umanità nel linguaggio umano lo fa sempre usando e reinterpretando la lingua e le metafore utilizzati dagli uomini. Che sia in arabo, in ebraico o nella nostra madrelingua, la Scrittura inizia sempre con parole comuni e concetti umani e gli dà dei nuovi significati. Lo stesso vale per i sacrifici animali; Dio ha usato questa pratica esistente attribuendole un nuovo significato.
Il sacrificio animale era un’usanza che esprimeva benissimo alcune verità spirituali profonde:
- Il peccato ci separa da Dio. La ragione per cui l’uomo fa dei sacrifici è a motivo della colpa. Sanno che l’ira di Dio è su di loro per dei peccati che hanno commesso.
- La punizione. I nostri atti di ribellione contro un Dio 100% Santo necessitano una punizione finale, che è la morte, il versamento di sangue.
- L’espiazione sostitutiva. Il solo modo che abbiamo per sfuggire a questo giusto giudizio di morte è che un altro depone volontariamente la sua vita per noi.
- Un sacrificio puro e senza macchia. Nel sacrificio, la vittima deve essere senza difetti e imperfezioni, il che simbolizza la mancanza di peccato.
Il sacrificio animale è ovviamente una perfetta metafora per queste verità poiché un capro o una vacca non sono uguali ad un uomo, non è una sostituzione volontaria e non è senza peccato. Ma è ancora un modo forte per comunicare queste verità ed ecco perché Dio ha detto agli Israeliti di continuare a fare sacrifici per ricordargli come i loro peccati avessero bisogno di una espiazione. Questi sacrifici sono come dei promemoria che indicano quello che sarà il vero sacrificio volontario di Gesù che ha dato la sua vita per noi, affinché il popolo di Dio riconoscesse l’importanza di questa morte.
La Bibbia dice che i sacrifici animali non possono veramente espiare il peccato, ma che è soltanto un’immagine:
La legge, infatti, possiede solo un’ombra dei beni futuri, non la realtà stessa delle cose. Perciò con quei sacrifici, che sono offerti continuamente, anno dopo anno, essa non può rendere perfetti coloro che si avvicinano a Dio. Altrimenti non si sarebbe forse cessato di offrirli, se coloro che rendono il culto, una volta purificati, avessero sentito la loro coscienza sgravata dai peccati? Invece in quei sacrifici viene rinnovato ogni anno il ricordo dei peccati; perché è impossibile che il sangue di tori e di capri tolga i peccati. (Ebrei 10:1-4)
Poiché Gesù ha dato sé stesso come vero ultimo sacrificio, nessun animale è più necessario perché abbiamo visto la realtà delle cose.
Per saperne di più:
Qurbani nel Qur’an e nell’Ingil
La Bibbia incoraggia alla violenza?
L’espiazione e il sacrificio nella Tawrat
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