Presunte contraddizioni
“Il primo a perorare la propria causa pare che abbia ragione, ma viene l’altra parte e lo mette alla prova.” (Proverbi 18:17)
“…ci sono alcune cose difficili a capirsi, che gli uomini ignoranti e instabili travisano a loro perdizione come anche le altre Scritture.” (Ingīl 2 Pietro 3:16)
“Evita inoltre le dispute stolte e insensate, sapendo che generano contese. Il servo del Signore non deve litigare, ma deve essere mite con tutti, capace di insegnare, paziente.” (2 Timoteo 2:23-24)
“Le parole di Allah non subiscono alterazione, questo è l’immenso successo.” (Qur’ān , Yunus 10:64)
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Questa raccolta è una biblioteca di riferimento con le risposte più comuni che i critici hanno sollevato contro la Santa Parola di Dio, il Kitabul Muqaddas, o la Bibbia. Ognuna delle obiezioni dei critici ci offre una meravigliosa piattaforma che mostra le prove numerose e concrete dell’attendibilità delle Scritture e del messaggio del Vangelo.
L’informazione qui data è concisa, rivolta a quelle persone che non possono accedere ai migliaia di libri e ricerche degli studiosi e che è qui sintetizzata. È importante notare che questo articolo non presenta nessuna nuova teoria, ma è semplicemente una raccolta che condensa molte ricerche dettagliate e scritti di molti studiosi. Gran parte è stato preso in prestito dagli scritti di studiosi come il Dr Gleasor Archer (Prof. Harvard), il Dr Norman Geisler (Prof. Loyola), il Dr Steaven Masood (Prof. Brunel) ed altri eminenti studiosi che hanno scritto su questi temi. Uno di questi, il Dr Gleasor Archer, ha descritto lo studio della Bibbia lungo il corso della sua vita in questo modo:
Come studente di laurea triennale all’università di Harvard, ero affascinato dall’apologetica e dalle testimonianze bibliche; allora ho lavorato sodo per ottenere una conoscenza delle lingue e delle culture che hanno una qualche relazione con gli studi biblici. Poiché mi ero diplomato al liceo classico, avevo ricevuto una formazione in greco e latino, ma anche in francese e tedesco. Al seminario ho scelto come prime materie ebraico, aramaico e arabo; durante gli studi di laurea magistrale mi sono appassionato di siriaco e accadico fino al punto di impartire lezioni in ognuna di queste materie. Precedentemente, nei due ultimi anni di liceo, mi ero interessato tantissimo agli studi sull’Egitto del Medio Regno; questo, più tardi, ha avvantaggiato l’insegnamento in questo settore. All’Istituto Orientale di Chicago mi sono specializzato sulle testimonianze storiche della Dinastia del Diciottesimo secolo e ho anche studiato copto e sumero. Unito a questo lavoro in lingue antiche si è unito un corso completo di formazione alla scuola di legge, dopo essere stato ammesso alla Massachusetts Bar nel 1939. Questo mi ha dato una approfondita preparazione per quanto riguarda le prove legali. (1) Dal momento che mi sono occupato di apparenti discrepanze e ho studiato le presunte contraddizioni tra la testimonianza biblica e le prove dei linguisti, degli archeologi o degli scienziati, la mia fiducia nell’attendibilità della Scrittura è stata ripetutamente verificata e rafforzata. Questo scoprendo che quasi ogni problema all’interno della Scrittura mai rilevato dagli uomini, dai tempi antichi fino ad ora, è stato trattato in un modo completamente esauriente dal testo biblico stesso e dalle oggettive informazioni bibliche. Le deduzioni che potrebbero essere fondatamente estratte dai documenti egizi, accadici e sumeri sono tutti in armonia con la testimonianza biblica. Nessuno studioso evangelico opportunamente formato ha da temere dalle argomentazioni ostili e le sfide dei razionalisti umanisti o dei denigratori di ogni possibile opinione. (2)
Capire le “contraddizioni”
L’errata interpretazione dei critici della Scrittura si inserisce in alcune categorie generali.
Ignorare le lingue originali. Non conosco nemmeno un critico musulmano della Bibbia che sappia leggere fluentemente l’ebraico o il greco, anche se milioni di studenti della Bibbia nel mondo ne sono capaci. Spesso trovano le loro contraddizioni dal significato delle parole in inglese,per esempio insistono a torto che יום significa soltanto “giorno”, o che quel ארץ significa soltanto “globo”, o גּרה עלה significa solo “ruminare” e non nel senso di “meditare a lungo” o “ruminare un pensiero”.
Mancanza di familiarità con la Scrittura. Molti contraddizioni appaiono soltanto a coloro che non hanno letto la Bibbia interamente. Ho incontrato un entusiasta critico della Bibbia che aveva diligentemente memorizzato tante contraddizioni della Bibbia, ma che ha ammesso di non avere mai letto da cima a fondo nemmeno una volta la Bibbia o il Qur’ān.
Presupposte “contraddizioni” che appaiono anche nel Qur’ān e nel Hadith. Quando i critici attaccano la Bibbia per i profeti di 950 anni di età, per la creazione del mondo avvenuta in giorni di 24 ore, per il sole che si è fermato per Giosuè o la vegetazione creata prima della luce, ignorano che le stesse cose si trovano nel Qur’ān e nel Hadith di Sahih. Se la Bibbia è quattro volte più lunga della Qur’ān, dobbiamo anche aspettarci che ci siano altrettanti passaggi complicati.
Argomentare usando gli errori scartati dei copisti. Le testimonianze storiche mostrano che in alcuni manoscritti sia del Qur’ān che della Bibbia, ci sono stati dei piccoli errori di copiatura che rappresentano l’1% del testo. Esiste una scienza molto sviluppata che si occupa di identificarli ed eliminarli; si chiama critica testuale. Specialmente attraverso le discrepanze numeriche, i critici usano i numeri dagli errori dei copisti che da tempo sono stati dimostrati essere tali. Per saperne di più su questo, vedi l’articolo sugli Errori dei copisti.
Interpretare a torto come affermazioni divine le citazioni di uomini fallibili. Sia la Bibbia che il Qur’ān contengono citazioni di altri uomini che contengono credenze errate. Per esempio, il Qur’ān dice: “Ezra è il Figlio di Dio”, ma si tratta semplicemente di una citazione. Spesso i critici della Bibbia prendono questo tipo di citazioni, come quelle di Nehemia, Giobbe e Hannah, e ci trovano delle obiezioni.
Giudizi affrettati. Quando Keplero ha trovato una apparente incoerenza nel suo studio della natura, non ha rinunciato alle leggi della natura, ma ha mantenuto la sua fede nella natura. Decenni prima, gli scienziati avevano affermato che sarebbe stato impossibile per il bombo di volare, ma non hanno abbandonato in massa la fisica; hanno ammesso di non saper rispondere ed hanno continuato a credere nella fisica.
Ignorare il contesto più ampio. Questo è l’approccio abituale dei critici: ignorare 99 passaggi che confutano direttamente le loro idee e presentare in modo selettivo uno o due passaggi interpretati male che sembrano confermare le loro idee. Per capire davvero un passaggio dobbiamo leggerlo nel contesto.
Bugie intenzionali. Nessun testo scientifico dirà – come hanno fatto i critici – che contrariamente alla Bibbia le formiche hanno “re” o “capi”.
Perché quest’articolo?
Di recente, la televisione ha propagandato per mano di pseudo-studiosi che denigrano la Bibbia liste di presunte contraddizioni ed oscenità. Allo stesso modo, altri oratori intorno al mondo hanno denigrato il Qur’ān con liste di contraddizioni. Un sito elenca 188 contraddizioni contenute nel Qur’ān. Questo articolo non intende attaccare nessuna scrittura, ma semplicemente rispondere a tutte le presunte contraddizioni contenute nella Bibbia, poiché sono tutte false. Dacché sia il Qur’ān che la Bibbia contengono molti passaggi simili che confondono, la spiegazione di ogni presunta contraddizione della Bibbia riporterà simili passaggi del Qur’ān che a loro volta confondono. Questo non è attaccare o sminuire il Qur’ān, ma semplicemente mostrare che vi sono simili difficoltà in entrambe le scritture.
- Josh McDowell, The New Evidence That Demands A Verdict (Nelson, Nashville, 1999) p.46.
- Gleason Archer, Encyclopedia of Bible Difficulties (), p.12.
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